Musei Civici °°

La Guida di Modena

Musei Civici °°

 

Piazza Sant'Agostino
Aperto mar-ven 9-12
             sab, dom e festivi ott-mar 10-13, 15-18
                                             apr-sett 10-13, 16-19
Ingresso gratuito
059 2033100
museicivici.modena.it
Vedi anche Palazzo dei Musei (Musei)°
                     Palazzo dei Musei (Palazzo)°°
 

Il Museo Civico nacque nel 1871, poco dopo l’unità d’Italia. Contiene pregevoli e disparate raccolte, che ben manifestano la volontà positivistica e didattica dei musei di quell’epoca. Tra l’altro, oggi è stato ben valorizzato l’originale assetto espositivo nelle meravigliose teche del primo Novecento, sicché, oltre ai reperti e alle opere in mostra, si ammirano i bellissimi ambienti del museo in sé e per sé. Solo nei primi anni ’60 del Novecento venne diviso il Museo Civico negli attuali Museo Civico d’Arte Medeivale e Moderna e Museo Civico Archeologico Etnologico, che però sono collegati in un unico percorso di visita.

 

Nella prima, lunga sala vi sono opere d’arte sacra modenese, di Antonio Consetti, Carlo Rizzi, Sigismondo Caula, Ercole Setti e Gian Gherardo delle Catene. Si segnala poi la Madonna di piazza, in terracotta, di Antonio Begarelli. La stanzetta adiacente contiene invece curiosi e antichi strumenti musicali: un organo portativo, flauti, ottoni, arpe, un cembalo, strumenti a corde.

Nella terza sala sono conservate opere varie: terrecotte, carte, cuoi, antiche unità di misura; nella quarta strumenti scientifici, astronomici e macchine; nella quinta splendide maioliche e preziosi vetri; nella sesta un bellissimo calesse trainato da un cavallo, un dipinto con un’interessante veduta di Piazza Grande come doveva apparire nel Medioevo, spade, fucili, pistole antichi e tanti morsi di cavallo.

La sala successiva è la cosiddetta Sala Gandini: sotto alle volte affrescate sono contenuti meravigliosi pezzi di stoffa, ricami, merletti, alcuni risalenti addirittura all’XI secolo, oltre ad alcune statue di artisti locali. Da qui si passa alla saletta con il percorso tattile.

Si accede così alla sala che racconta la storia del museo: un contenitore di disparati reperti, ritratti, libri, campionari, marmi, stampi, persino serrature. Passando attraverso la prima delle sale del museo archeologico, invece, si giunge a quella della Galleria Matteo Campori, dal nome del collezionista che nel 1929 ne fece dono al Comune: gli artisti in mostra sono, tra gli altri, Ludovico Lana, Giuseppe Maria Crespi, Marco Ricci, Antonio Joli, Felice Borselli, Giacomo Ceruti e il Cerano. L’ultima sala è invece quella della collezione Sernicoli: un bel Guercino (Vergine assunta), tele di Marcantonio Franceschini, Michele Desubleo, Ignazio Stern, Francesco Bianchi Ferrari e dello Scarsellino, oltre a dipinti del Novecento e a una piccola collezione di argenti estensi.

Tornando indietro, ci si trova nel museo Archeologico Etnologico. La prima sala è dedicata all’Asia, all’America del Sud e all’Africa: un mappamondo, diverse lance, scudi, piumaggi, strumenti musicali, vasi, l’armatura di un samurai, una testa mummificata. La successiva saletta è invece dedicata al Perù precolombiano (con un’impressionante mummia di donna inca del XV-XVI secolo); la vicina alla Nuova Guinea, con gioielli, decorazioni, utensili, tavole da canoa in legno.

La visita si conclude poi con la maggiore di tutte le sale, resa splendida dalle volte, dai pilastri e dalle teche di legno. Ci si imbatte subito un fedelissimo modellino in legno del Duomo di Modena e un calco del portare dell’abbazia di Nonantola. Nelle vetrine, cominciando da destra, si incontrano reperti del paleolitico, neolitico, età del rame e del bronzo, delle terramare tipiche della provincia di Modena, dell’età del ferro, di epoca etrusca e celtica (bellissimi i bronzetti), nonché romana (la lastra dei Niobidi, le anfore, il letto e le lucerne) e medievale.

Ai Musei Civici appartengono anche le raccolte del Museo Lapidario Romano e della Gipsoteca Graziosi (vai).

 

[Le immagini sono dell'Autore dietro gentile autorizzazione]